Come tutti noi sappiamo, il carnevale è una festa legata al mondo cattolico ma le sue origini, vanno ricercate in epoche molto più remote, quando la religione dominante era quella pagana. Le sue origini, infatti, sono da ricollegare ai Saturnali dell’antica Roma e con questo articolo, ripercorreremo tutta la storia del carnevale dalle origini fino ai giorni nostri.
Curiosità:
Il periodo del carnevale nell’antica Roma, veniva considerato il periodo più pazzo in assoluto, infatti, durante questa festività, era lecito lasciarsi andare, liberarsi da ogni obbligo o impegno, per dedicarsi al gioco e allo scherzo. E la cosa più bella, era proprio la maschera, il doversi mascherare, rendeva tutti irriconoscibili e alla pari l’uno con l’altro.
Origine del nome:
La parola deriva dal latino carnem levare cioè eliminare la carne, perché anticamente indicava l’ultimo banchetto di carnevale, quello del Martedì Grasso, che precede l’inizio della quaresima.
Perché ci si maschera:
Le fonti antiche che cercano di spiegare questa usanza sono molte, tra cui Apuleio, che ci spiega che il travestimento viene fatto risalire a una festa in onore della dea egizia Iside, dove erano previsti dei mascheramenti.
Questa usanza arrivò fino a Roma, dove alla fine di ogni anno e all’inizio di ogni anno nuovo, un uomo coperto di pelli di capra veniva portato in processo e colpito con bacchette. Anche in altre città cominciarono a susseguirsi le feste che prevedevano l’utilizzo di maschere per livellare l’ordine delle cose e ribaltare la realtà con la fantasia.
Festa di Sant’Antonio Abate:
Ai giorni nostri il carnevale, è prettamente una festa riconducibile alla nostra tradizione cristiana, tanto è vero, che molte ricorrenze religiose, nelle varie regioni italiane, danno il via al periodo del carnevale, periodo nel quale ci si prepara in vista del Martedì Grasso, dolci e prelibatezze di ogni genere riempiono le vetrine dei negozi e rallegrano le cene nelle nostre case. Il 17 gennaio in alcune regioni italiane, tra cui le marche, si festeggia la festa di Sant’Antonio Abate, che da tradizione apre le porte al carnevale, periodo di divertimenti, travestimenti e tanti deliziosi dolci. Ancora oggi in molte località della regione, la festa del Santo viene festeggiata con l’accensione di numerosi falò, ma il momento più importante, è senza dubbio la benedizione degli animali domestici e del pane di Sant’Antonio.
Perché proprio gli animali?
Secondo un’antica leggenda durante la notte, Sant’Antonio e gli animali riuscirebbero a parlare ed ecco spiegato il legame esistente tra l’immaginario del Santo e gli animali.
I NOSTRI DOLCI
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DELL'ANNO