Carnevale di Fano
Storia e origine del carnevale più antico d'Italia

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Conosci la festa del carnevale più antico d’Italia? Conosci la storia e le origini del carnevale di Fano?
Come forse molte persone già sanno, la città di Fano vanta una delle feste del carnevale più caratteristiche d’Italia, che ha la particolarità di essere stato riconosciuto come il più antico di tutta la penisola. Con questo articolo vogliamo ripercorrere la storia e le origini del famoso carnevale e illustravi come si svolge la festa oggi.


La storia del carnevale di Fano:


I primi documenti del carnevale di Fano risalgono al 1347, riguardo l’allestimento del “palio carnevale”, anche se la sua origine potrebbe essere ancora precedente. Infatti, la festa potrebbe derivare dalle antiche feste latine dei Saturnalia e dalle Dionisiache greche caratterizzate dalla presenza del riso e dalla satira come elemento fondamentale della festa.
La sua crescente popolarità la si deve alla famiglia dei Malatesta, che nel 1450 con uno statuto decise che il carnevale doveva essere festeggiato. Una delle caratteristiche più importanti della festa e che contribuirono a far crescere la sua popolarità tra la gente del tempo, era proprio la possibilità almeno per un giorno, di vedere le differenze tra le classi sociali del tempo, venire meno e tutti anche i più poveri avevano la possibilità di sentirsi al pari dei più ricchi.
A testimonianza dell’importanza che ormai il carnevale di Fano aveva acquisito all’epoca, nel 1718 Giacomo III Stuart venne a Fano dall’Inghilterra per assistere e godere del carnevale per 10 giorni. Nel 1872 venne fondata la Società delle Fortune per gestire le attività del carnevale e attualmente chiamata Ente Cavalleresca.

Momenti salienti della festa del carnevale di Fano:


Il getto del carnevale:
Il getto è sicuramente una delle tradizioni più affascinanti del carnevale di Fano, dove come ogni anno da secoli dolciumi e cioccolatini vengono gettati alla folla, si parla di quintali e quintali di dolci e cioccolatini che ogni anno vengono lanciati dai carri verso la gente in festa.
Ogni carro ha per sé una scorta di almeno 10 quintali di dolci. Per anni le persone per riuscire ad assicurarsi quanti più dolci possibili, utilizzavano ombrelli capovolti per raccogliere il prezioso bottino caduto dal cielo, usanza questa vietata a causa dei numerosi incidenti provocati dagli stessi ombrelli.

Il Pupo: Un altro momento tanto atteso è la sfilata del Pupo e del “pup” in dialetto fanese, la maschera tipica del carnevale fanese, che dal 1951 costituisce la caricatura del personaggio più in vista del momento. Al termine del carnevale il Pupo viene sacrificato il Martedì Grasso attraverso le fiamme in piazza XX settembre.

La musica Arabita: Il carro che chiude il corteo è quello più atteso, quello della musica Arabita che in dialetto significa musica arrabbiata. Banda musicale nata nel 1921 che al tempo era composta da artigiani e bottegai, che per contrastare la musica che solitamente ascoltavano i nobili e i ricchi proprietari terrieri, si inventarono questa musica suonata utilizzando cembali di latta, cornette di tubi di ferro e violini a sonagliera. Oggi la musica Arabita si è arricchita di nuovi strumenti ed elementi e si esibisce anche in altre feste.

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